LA SOSTENIBILITÀ SECONDO ELASTIC INTERFACE®
[ssbp]Elastic Interface® ha fatto della sostenibilità una parte integrante della vita e mission aziendali. Non si tratta solamente di banale riciclo, ma si tratta di cambiare visione per portare tutta l’impresa a vivere in modo più consapevole. A partire dai materiali, ma coinvolgendo poi la vita aziendale a 360°.
Ne abbiamo parlato con Eric Braido, che segue il programma sostenibilità di Elastic Interface®.
Eric, cosa vuol dire avere una strategia di sostenibilità, e fare business in modo sostenibile?
Come Elastic Interface®, avere una strategia di sviluppo sostenibile significa aver incluso nella nostra mission la tutela dell’ambiente che ci circonda, dopo aver preso consapevolezza di quello che è il nostro impatto. Dopo aver analizzato i nostri processi interni, i materiali e le tecniche produttive, abbiamo razionalizzato l’uso delle risorse per poi diminuire gli scarti. Il percorso che abbiamo intrapreso è un percorso di consapevolezza e responsabilità, in cui il miglioramento continuo coinvolge in primis le persone che costituiscono l’impresa.
EIT è partita applicando il pensiero delle 3R – Ridurre, Riusare, Riciclare – in cui l’azione del Ridurre fa da protagonista. In ogni gesto o pensiero quotidiano, infatti, l’impegno è di cambiare visione: se riduco il consumo, riduco l’impatto. Meno scarti produco, meno materiale starò sprecando e meno dovrò riusare o riciclare.
Lo standard ISO 14001 è stato implementato per monitorare questi aspetti, per applicare il concetto del miglioramento continuo all’interno dell’azienda. Ciò di cui siamo consapevoli, infatti, è che lo sviluppo sostenibile non ha un obiettivo finito, ma è un percorso a tappe e che coinvolge l’azienda a 360°.
Quali sono state le prime azioni in materia?
Per prima cosa abbiamo coinvolto le persone. Le persone sono il motore del cambiamento e dell’innovazione e, senza una squadra unita nel raggiungere obiettivi comuni, il percorso non poteva cominciare con il piede giusto.
Concretamente, il primo passo su questa strada è stato la scelta dell’energia verde. L’analisi dei processi interni ci ha portato poi ad interrogarci, inoltre su un uso più consapevole della carta, del cartone e della plastica, analizzando le abitudini aziendali e cercando soluzioni alternative.
Sempre in tema di materie prime, questa volta sui fondelli da ciclismo, nel 2018 è stato lanciato l’ECO Performance Fabric, un tessuto composto da poliammide ed elastane riciclati pre-consumer; nei tessuti con poliestere, invece, anche questa fibra è riciclata post-consumer.
Cosa si intende con tessuto riciclato pre-consumer?
L’ECO Performance Fabric è una tecnologia sviluppata dal nostro partner MITI Spa, in cui si riduce la produzione di rifiuti. Per la produzione della poliammide e dell’elastane vengono riutilizzati gli scarti di produzione del filo, che sono poi reimmessi nella filiera per produrre nuovo filo vergine. In questo modo si ricicla e, allo stesso tempo, si riduce la produzione di scarti. Il poliestere, invece, è prodotto secondo il tradizionale metodo di riciclo post-consumer.
ECO Performance Fabric è, in termini di performance, esattamente uguale ai tessuti “normali”. Il plus è che è, per natura, un tessuto sostenibile ed eco-friendly.
E le imbottiture? Usate schiume riciclate?
Il tema delle schiume riciclate è più delicato. Di fatto, come Performance Specialist abbiamo adottato i tessuti riciclati solo quando eravamo sicuri che rispettassero gli stessi standard di qualità che richiediamo per i tessuti normali.
Per le schiume, invece, non siamo ancora arrivati a risultati soddisfacenti. Quello che stiamo facendo, però, è utilizzare le materie prime in modo consapevole. Infatti, per la produzione delle nostre imbottiture, abbiamo studiato un metodo di taglio della schiuma che ci consente di avere il 30% di scarti in meno (rispetto ad altri metodi di produzione). Si tratta di un sistema di produzione che non prevede scarnitura, ma si limita a tagliare le schiume con delle fustellate.
Inoltre, per incollare i materiali tra di loro, usiamo solamente un film termoadesivo finissimo che, una volta termoformato, si scioglie con l’imbottitura.
Ma la sostenibilità non riguarda solo azioni di tutela dell’ambiente…
“Sostenibilità” è ormai diventata una parola d’ordine ma occorre riempirla di significati. Occorre trovare un equilibrio tra la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, a cui occorre aggiungerne un’altra: quella morale. Con questo voglio dire che non ci dimentichiamo di essere un’azienda profit, il primo obiettivo rimane quello di generare ricchezza e sostenibilità per l’azienda, i collaboratori e la collettività.
L’essere un’azienda “solida” ci ha permesso di garantire affidabilità nei confronti dei fornitori e di diventare partner attivo della comunità, sostenendo sempre più spesso attività sportive locali e associazioni che promuovono il territorio. Nel 2019, infine, abbiamo ottenuto anche un punteggio di 2 stelle (su un massimo di 3) sul Rating di legalità. Un gran risultato per noi che, da sempre, abbiamo scelto di fare business in modo etico e responsabile.